Io sono esattamente dove voglio essere, con tutti i colori del mondo.

Imparare a fotografare è un po’ come imparare ad andare in bicicletta, una volta che hai imparato la tecnica non la dimentichi più! certo giorno dopo giorno, lavoro dopo lavoro, con uno studio ed una attenzione costanti impari sempre meglio, diventi un virtuoso, ma a che ti serve essere un virtuoso, un campione del ciclismo se poi mentre pedali non sollevi lo sguardo sul paessaggio che percorri? Che sia bello o sia brutto è comunque autentico, è la realtà che ti trovi davanti, così come i volti delle persone che incontri, nei gesti che compiono ti dicono chi sono. In questi mesi ho deciso, lavoro dopo lavoro, di buttar via la tecnica, di delegarla alle mani, loro sanno bene o male cosa fare, e si spera faranno sempre meglio; io tengo per me di osservare e capire i volti e i gesti delle persone che incontro e ritraggo, e di rappresentarli con una immagine che sia intima figura di ciò che loro sentono in quel momento e resti vera nella loro quotidianità. Sinceramente provo orrore ogni giorno di più nel vedere coppie di sposi prestate al ruolo di funamboli, attori improvvisati sul palcoscenico del proprio matrimonio… aborro tutto questo e aborro una buona parte di ciò che ho scattato finora! Viva il nuovo! E’ un cammino decostruttivo lungo e difficile, ma per fortuna non sono da solo!